Cannabis light: un business giovane e sostenibile

Quello della cannabis light è un business giovane e fiorente. Tutto è iniziato quando, nel gennaio 2017, è entrata in vigore la Legge 242/2016. Nel momento in cui la si chiama in causa, è necessario ricordare che si tratta del provvedimento normativo che ha introdotto nelle nostre vite la cannabis light depotenziata, ossia quella caratterizzata da una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6%.

Il mercato che la riguarda, in continua crescita da cinque anni ormai – a renderlo florido ci pensano i punti vendita fisici, gli e-commerce, ma anche le realtà di cbd ingrosso che riforniscono le tipologie di aziende precedentemente citate – si contraddistingue per numerose sfide ma anche per la presenza di diverse opportunità interessanti.

Tra queste rientra senza dubbio l’alto livello di sostenibilità. In un mondo che, soprattutto negli ultimi due anni, ci ha insegnato come mai prima che ogni nostra azione ha un impatto fortissimo sull’equilibrio ambientale, la cannabis light è una risorsa che ci aiuta tantissimo a tenere sotto controllo il nostro impatto ambientale.

Ricordiamo, per esempio, che la cannabis è una pianta considerabile a tutti gli effetti una vera e propria arma contro l’inquinamento. Anche se sembra sorprendente, è in grado di eliminare i metalli pesanti fino a 4 metri di profondità, tutto questo rimanendo utilizzabile in fase successiva per la creazione di diversi prodotti.

È capace inoltre di assorbire, per singolo ettaro, fino a 15 tonnellate di CO2, ed è protagonista, come ben si sa, di diversi momenti della nostra quotidianità. Giusto per fare un altro esempio concreto ricordiamo che, grazie alla possibilità di apprezzare le numerose proprietà cosmetiche del CBD – tantissime in un solo ingrediente – è aumentato ancora di più l’interesse, realtà ormai da diversi anni, verso la cura della bellezza con prodotti naturali. Ogni volta che ci si trova davanti a un prodotto cosmetico caratterizzato dalla presenza di cannabidiolo, è il caso di ricordare che, alla base, ci sono procedure di agricoltura biologica o biodinamica, altro aspetto che rende il mondo della cannabis light super sostenibile.

Ad ogni modo bisogna ricordare che il cannabidiolo non è un ingrediente di consumo in tutta Europa. È possibile trovare maggiori informazioni dal punto di vista delle diverse regolamentazioni alimentari del cannabidiolo di ogni singolo paese al seguente link.

Le prospettive per il futuro

In un Paese sempre più votato alla transizione ecologica e dove il consumo di suolo è un problema ancora molto pesante – dati alla mano, questa piaga in Italia “mangia” 2 metri quadri al secondo – il business della cannabis light può rivelarsi un’interessante prospettiva.

Non importa che si parli di e-shop di articoli per fumatori ingrosso – realtà che si rivolgono quindi a un target che utilizza quotidianamente la pianta – piuttosto che di negozi che, invece, vedono la canapa tessile come loro core business: in tutti i casi, al centro dell’attenzione c’è una pianta che, essendo resiliente e in grado di crescere in zone ostili ad altre specie, aiuta tantissimo a risolvere il sopra citato problema.

Fino ad ora, abbiamo citato solo il mercato B2C, a dir poco interessante in quanto, grazie alla pianta a cui sono dedicate queste righe, è possibile parlare di un’educazione costante al consumo rispettoso della natura.

Cosa dire del comparto B2B? Come si ricorda nel testo della Legge 242/2016, dalla Cannabis sativa L. è possibile ricavare anche materia prima per i lavori di bioingegneria e bioedilizia – in questo frangente, è utile citare la possibilità di utilizzare la canapa come isolante super efficace, così tanto da consentire, in ambito domestico, di non ricorrere all’aria condizionata in estate – senza dimenticare le procedure di fitodepurazione e la già citata bonifica di siti inquinanti.

In un mondo che vede le popolazioni chiedere a gran voce alle istituzioni dei cambi di passo relativamente alle emissioni inquinanti e all’approccio al cambiamento climatico, la canapa può rivelarsi secondo diversi esperti la chiave di volta per un futuro all’insegna del risparmio economico e del rispetto costante dei doni che Madre Natura ci fa.